Psicologia analitica junghiana

La Psicologia Analitica, o Psicologia del Profondo, è una teoria psicologica ed una metodologia terapeutica elaborata dallo Psichiatra e Psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung, per il quale il processo di guarigione consiste nell’Individuazione, che rappresenta il fine dell’esistenza umana e della psicoterapia.

 

Il processo di Individuazione può essere inteso come lo sviluppo della personalità individuale, attraverso il quale l’individuo può realizzare la propria autenticità

 

Abbiamo di fronte a noi una meta raggiungibile: lo sviluppo e la maturazione della personalità individuale. Convinti come siamo che sia l’individuo portatore di vita…” – C.G.Jung

 

La funzione della terapia junghiana è di aiutare il paziente a “dare senso” al suo malessere e di sbloccare quell’energia “incapsulata” per rimetterla a disposizione dell’Io e dello sviluppo delle sue potenzialità e per una più profonda trasformazione del Sé.

 

La teoria Junghiana ben si sposa con la psicoterapia dell’età evolutiva, soprattutto per l’importanza accordata da Jung al fattore creativo e al gioco (come istinto) per il mantenimento ed il rinnovamento della salute psichica, fino ad affermare che l’essere umano realizza se stesso solo quando gioca.

 

Nell’impostazione junghiana il gioco rappresenta un fattore psichico connesso sia con la capacità creativa del soggetto, sia con la sua apertura alla trasformazione. Di conseguenza, è dotato di importanti valenze terapeutiche.

 

Un altro aspetto fondante la teoria analitica è il transfert e controtransfert, ovvero quella particolare forma di rapporto che si stabilisce tra lo psicoterapeuta e il paziente, che si distingue da tutti gli altri abituali rapporti interpersonali, in quanto si fonda su un determinato accordo tra due esseri umani di riflettere e comprendere ciò che accade all’interno di questa relazione attraverso il processo di comprensione dell’inconscio.